Il gioco della bottiglia di Piazza Jemaa El Fna

Piazza Jemaa El Fna è un insieme di esperienze e sensazioni difficile da descrivere. Per capirla bene tocca viverci, o quantomeno visitarla con l’occhio attento di chi sa che una tale magia è possibile solo al sommarsi della moltitudine di eventi che ogni giorno vi accadono.
Vogliamo raccontarvi la nostra esperienza avuta con il gioco della bottiglia, un piccolo evento che si ripete nel tempo, contribuendo al grande valore immateriale di questa piazza (patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO proprio per il suo valore culturale).

L’atmosfera di Jemaa El Fna

Era la prima sera della nostra permanenza a Marrakech e, dopo aver cenato, abbiamo raggiunto piazza Jemaa El Fna. Man mano che dalla Moschea della Koutoubia ci avvicinavamo verso i ristoranti all’aperto notavamo gruppi di persone, piccoli capannelli di gente intenta ad ascoltare i cantastorie, guardare gli incantatori di serpenti, impegnarsi in attività varie e, soprattutto, allegre e pittoresche.
Fra questi gruppi di persone una particolare zona ha attratto la nostra attenzione. Da lontano si vedeva un insieme di canne da pesca che convergevano verso un punto centrale.
Avvicinandoci abbiamo potuto capire che si trattava di una specie di gioco di abilità. Ora a tal proposito bisogna dire che noi italiani abbiamo una bella tradizione di luna park itineranti, bancarelle in stile “Piazza Navona” e simili, giochi un po’ deviati verso un mero spreco di denaro, giochi organizzati con trucchetti spesso celati ad un primo approccio, bene, qui la storia è un’altra.

Il giioco della bottiglia a Jemaa El Fna

Il gioco è composto da un cerchio posto sul pavimento su cui restano in piedi una serie di bottiglie di Coca Cola, Sprite ed Aranciata. Il giocatore ha in mano una stecca alla cui estremità è fissata una corda che mantiene un cerchio di gomma.
L’obiettivo per vincere è quello di far entrare il cerchio di gomma sul collo della bottiglia. Noi per questo motivo lo abbiamo chiamato “Gioco della bottiglia”.

La semplicità con cui si svolge il gioco è davvero sconvolgente. Una cosa che noi abituati ai baracconi spolpasoldi non possiamo più concepire. Abbiamo chiesto al gestore come funzionasse e ci è stato spiegato che con 5 Dirham (0,50€ a occhio e croce) si prende una stecca per tutto il tempo che si vuole, con lo stesso “gettone” possiamo anche giocare in due alternandoci. Infilando l’anello sulla bottiglia si vince il premio tanto ambito: la bottiglia stessa!!!
E’ disarmante pensare a quanto riusciamo a sofisticare le nostre consuetudini e quanto poetico possa essere un gioco semplice come questo. Ci è sembrato di aver fatto un genuino passo indietro nel tempo, spogliandoci di ogni bisogno e riuscendo a trarre divertimento da un’esperienza essenziale e ridotta al minimo.

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Ovviamente, come tutti i giochi di abilità, anche questo si basa su una difficoltà oggettiva. Vi assicuriamo che c’è da andarci pazzi per quanto preciso deve essere il lancio vincente. Intorno al cerchio della fortuna decine di persone osservano uno scrupoloso silenzio. Ci si concentra senza riuscire a cavare un ragno dal buco, goccioline di sudore scendono per la tensione. Questo è un gioco che riesce ad appassionare e divertire allo stesso tempo.

Noi ci abbiamo provato, senza successo, ma con un enorme divertimento. Il gestore del gioco, per passare un po’ di tempo, giocava proprio accanto a noi, svelando in qualche modo il trucco (cosa che a Piazza Navona non succederebbe mai). I tiri vincenti sono quelli in cui si riesce a far basculare il cerchio, altalenando il movimento e correggendo piano piano il tiro. Per la cronaca non siamo riusciti a vincere nemmeno dopo gli insegnamenti del gestore che beccava una bottiglia al minuto. In compenso abbiamo fotografato alcuni momenti salienti dei suoi lanci.

Nelle serate seguenti non abbiamo più visto questo gioco allestito in piazza. Non possiamo che consigliarvi di buttarvi e provarci, se ne avrete occasione. Il divertimento è assicurato e, soprattutto, è un bel modo di calarsi nella cultura di questa piazza, così varia, così ricca di input emozionali, così poetica.

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