Il nostro viaggio alla ricerca del passato e della storia di Salvador Dalì termina al Castello di Pubol, in provincia di Girona, dove è possibile visitare il bellissimo castello che lo scultore acquistò per la sua amata.

Il Castello di Pubol

Appena si arriva nella piccola cittadina medievale di Pubol si nota sin da subito il piccolo castello che sorge nel punto più elevato. La prima impressione che si ha è quella di una totale calma e silenzio, qui infatti ancora non è arrivato il turismo di massa e questo permette di godere a pieno della visita del museo e del piccolo borgo.

Il castello pare che esista già dall’ XII secolo, anche se è stato ricostruito nei secoli successivi, ma è soltanto nel 1970 che grazie a Dalì ha subito un processo di ricostruzione e abbellimento. Il pittore lo comprò pensando alla sua musa ispiratrice, Gala, e glie ne fece dono, restaurandolo e decorandolo seguendo lo stile della donna.

Da quel momento il castello è diventato il loro rifugio personale, almeno fino alla morte di Gala (1982), seppellita all’interno del castello stesso.

Visitare il castello Gala-Dalì

Una volta pagato il biglietto, 8€, si lasciano gli zaini e le borse in un’apposita stanza, dato che gli spazi sono molto ridotti e ci si ritrova in un bel cortile. Inizialmente ci si trova un attimino spiazzati, dato che l’ambiente sembra completamente diverso dal museo e dalla casa a Port Lligat, e un po’ è normale dato che tutto è stato pensato rispettando i gusti dell’amata, ma non manca ovviamente il tocco e l’impronta di Dalì.

Castello di Pubol, museo Gala-Dalì

Castello di Pubol, museo Gala-Dalì

Dopo aver attraversato il piccolo cortile che ha un’immagine raffigurante un uomo e  due donne su un cavallo, si salgono delle scale e ci si trova nella stanza degli scudi, dove è prevalente il colore blu e l’immagine di Gala come se fosse un angelo. Da qui si passa per la sala del piano dove si nota un semplice tavolinetto di vetro rotondo dal quale è possibile ammirare la statua di un cavallo che si trova al piano inferiore. Dalì stupisce sempre.

La stanza più caratteristica è la camera di Gala, con letto e tende blu, candele colorate e i famosi fiori siemprevivas che la donna amava e che sono presenti ovunque. Un po’ più avanti si trova il bagno della musa di Dalì, con una bella vasca e degli specchi sopra di essa che permettono di far vedere tutta la stanza.

Castello di Pubol, museo Gala-Dalì

Castello di Pubol, museo Gala-Dalì

Da qui poi si passa per la biblioteca e la camera degli ospiti che ha prevalenza di rosso e si arriva a delle scale che portano al piano superiore, dove è stata allestita una collezione degli abiti della bellissima Gala. Da qui si riscende e la visita prosegue passando per la sala da pranzo, dove si ammira un camino progettato da Dalì e dove lo stesso passò molto probabilmente gli ultimi anni prima che l’amata morisse. Qui infatti è stato allestito un angolo con le ultime opere del pittore, alcune delle quali rimaste incompiute.

L’ultima stanza da vedere, la più commovente, è quella nella quale giace la tomba di Gala, un ambiente sobrio, semplice e intimo dove sono presenti quattro sculture che sembrano due guardiani delle due tombe. Si, le tombe sono due, in una doveva essere seppellito Dalì, ma a quanto pare la sua ultima volontà prima di morire fu quella di restare nel museo a Figueres.

Castello di Pubol, museo Gala-Dalì

Castello di Pubol, museo Gala-Dalì

Dopo esserci letteralmente commossi in questa stanza, con un po’ di amarezza ci si reca nel giardino, passando per il garage dove è custodita la famosa Cadillac di Dalì e parcheggiata fuori la bella Datsun che usava Gala e giungendo nella parte più estrosa e strettamente daliniana. Qui su va alla scoperta, come in un labirinto, di statue enorme e stilizzate raffiguranti elefanti con zampe lunghe, fino ad arrivare ad una piscina con un piccolo tempio decorato e con i busti del compositore Wagner che Dalì amava tantissimo.

In questo spazio è bello perdersi tra i rami e le foglie, è meraviglioso sedersi e passare del tempo in relax su una delle panchine presenti accanto agli enormi elefanti e guardarsi intorno, immaginando una Gala vestita di bianco che attende impaziente Dalì per godersi l’eternità nel suggestivo castello di Pubol.

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